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IL NETWORK MARKETING E' PER CHI HA IL POSTO FISSO, STORIA DI UN DISOCCUPATO.

  • Immagine del redattore: Sergio Rocca
    Sergio Rocca
  • 22 gen 2020
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 17 feb 2020

La prima idea che passa in testa a chi decide di cominciare a fare network marketing è quella di estendere questa opportunità a persone che sono disoccupate. Questa è la cosa più sbagliata che si possa fare!!


Un disoccupato, ed io ci sono passato in prima persona, non ha la testa pronta per fare dei sacrifici e lavorare sodo per i propri sogni. Ora, sicuramente, potrò farmi qualche nemico tramite questo articolo, ma voglio raccontarti la mia storia per farti capire meglio il senso di queste frasi.


  • Era febbraio 2017 ed erano gli ultimi giorni di lavoro nell'azienda per la quale avevo lavorato per circa 4 anni. Stavo passando in poco tempo, da un lavoratore con un buono stipendio, a disoccupato perchè ero semplicemente un numero e venivo trattato come tale visto che le leggi imponevano la possibilità di rinnovare contratti a termine soltanto per 3 anni consecutivi. Non mi sono sbagliato dicendo che ho lavorato in quell'azienda per circa 4 anni perchè inizialmente ero entrato come stagista post laurea e quindi con un contratto differente. Non mi rendevo conto, inizialmente, del periodo che andavo ad affrontare perchè ne stavo uscendo da uno lavorativo molto intenso in cui ho dato tutto me stesso sia in termini di tempo, con straordinari e disponibilità varie, ma soprattutto con la mia professionalità, in quanto essendo la mia prima esperienza lavorativa volevo giocarmela al meglio. Sapevo di essere in una delle migliori aziende farmaceutiche, per lo più multinazionali, del territorio del basso Lazio ed essendo la zona vicina al mio paese era anche una fortuna. Purtroppo, però, come per molte aziende, soprattutto molto grandi, puoi anche dare il meglio di te stesso, diventare responsabile di molti aspetti lavorativi nel tuo reparto, ma se non sei al posto giusto al momento giusto o non hai chi può spingerti a restare il tuo destino è segnato. Così fu per me. Trovandomi senza lavoro, inizialmente la presi con filosofia, perchè avendo speso molte energie fisiche e mentali per dare il 100% per quell'azienda avevo bisogno di un periodo di ricarica e quello per me poteva essere una sorta di "premio". Stare a casa e percepire la famosa "disoccupazione" mi portò a ragionare come la maggior parte delle persone che alla mia età avevano avuto questo "privilegio". Così le prime cose che feci furono rilassarmi e viaggiare: andai a visitare in una sola volta Valencia, Alicante e Benidorm e non mi curavo delle spese perchè pensavo sempre di avere il paracadute della disoccupazione.


  • In quel periodo una persona a me cara come mio fratello, che ringrazierò a vita, mi propose di entrare in un network, visto che non stavo lavorando e sapendo che io in passato avevo già avuto un'esperienza simile ai tempi dell'università. Proprio per quella esperienza, iniziata benissimo ma finita in malo modo perchè condivisa con una persona con cui i rapporti si chiusero bruscamente, decisi di declinare tutte le offerte avute fino a quel momento, ma non potevo di certo rifiutare la proposta fatta da mio fratello. Mi iscrissi, e qualche giorno dopo andai in un incontro di zona cercando di capire quali erano le dinamiche e le strategie da usare per questa professione. Il mio interesse per il network si fermò a quella serata.

  • Arrivò Marzo e, terminato il periodo di svago, cominciai a fare ciò che fanno tutte le persone che vogliono cercare davvero un lavoro: mi iscrissi a tutte le agenzie, andai a portare curriculum di persona alle aziende e cercavo costantemente offerte professionali online. Avevo la percezione che avessi trovato lavoro in poco tempo, perchè tutti mi dicevano che le aziende cercavano chi avesse la laurea e anche l'esperienza in quel settore; ed io avevo entrambi i requisiti. Purtroppo, da li a poco, mi scontrai con una dura realtà. Capii ben presto che molte aziende chimico/farmaceutiche del posto stavano chiudendo e le richieste di personale nel mio settore erano sempre di meno. Da marzo a giugno riuscii a fare 3/4 colloqui ma poi scelsero altri profili perchè il laureato gli costava troppo oppure gli altri avevano la famosa spinta che io non ebbi. Non mi preoccupai più di tanto e arrivata l'estate pensai alle vacanze da fare grazie sempre al "sussidio", e mi promisi di cercare di nuovo a Settembre.

  • Nei primi giorni di Agosto mi contattarono per sostituire dei lavoratori in ferie per 20 giorni perchè io sapevo usare un determinato programma ma furono chiari nel dirmi che era soltanto per quel periodo. Rifiutai! Un pò per il mio orgoglio e dignità ed un pò perchè pensavo di valere di più di quello che mi stavano offrendo. Ero comunque forte del fatto che con la disoccupazione potevo andare avanti ancora qualche mese fino a che non trovavo ciò che stavo cercando.

  • Arrivò Settembre e iniziai a preoccuparmi seriamente perchè non c'erano davvero richieste per il titolo di studio (chimica) e per l'esperienza che avevo in quanto sempre più aziende nel territorio stavano chiudendo. Pensai cosi che la soluzione fosse quella di andare via dalla zona o direttamente all'estero.

  • Non sapevo più cosa fare e arrivato Ottobre cominciava a frullarmi nella testa ciò che passa alla maggior parte delle persone che non trovano sbocchi per la loro professione: accettare qualsiasi tipo di lavoro!

Proprio in quel periodo accadde una cosa che mi fece riflettere e fu la svolta della mia vita! Vidi una storia di Instagram di un personaggio famoso in cui, facendo una foto nel suo bagno, si rifletteva nello specchio un prodotto di quella azienda di network di cui mi aveva parlato mio fratello. Mi venne come un flash.

Capii che:


"Se volevo ottenere qualcosa nella mia vita dovevo fare cose diverse da quelle fatte fino a quel momento."


Decisi di incontrare la persona che mi avrebbe, poi, aiutato e guidato nel mio percorso nel network!! Ricordo ancora quell'incontro nel 26 Ottobre 2017 dove passammo più di 4 ore insieme e oltre alla spiegazione del lavoro mi rimase in mente una sua frase:


"Tu sei molto di più di quello che eri in fabbrica e che ti facevano credere, non passare tutta la vita a rincorrere qualcosa che non ti valorizza".


Detto da una persona che si era da poco dimesso dalla fabbrica per fare soltanto network fu per me una benedizione. Era ciò che volevo sentirmi dire, la scintilla che mi ha dato la svolta definitiva; finalmente qualcuno che credeva in me più di quanto io credessi in me stesso.


Iniziai a fare network e mi ripromisi che qualsiasi cosa accadesse in futuro non lo avrei mai abbandonato!! Soltanto qualche giorno più tardi ebbi la chiamata per lavorare in un'altra azienda farmaceutica e accettai, perchè avevo comunque bisogno di un lavoro. Soltanto con il network, inizialmente, non potevo viverci ma non perchè non ce la potessi fare a livello economico, bensi perchè dovevo capire i sacrifici che si dovevano fare e quanto si dovesse lottare per raggiungere la vera libertà. Per un anno intero avevo il lavoro in fabbrica e facevo network appena uscito dai tornelli rinunciando a molte libertà che prima avevo come calcetto, cinema, disco, lezioni di ballo ecc.. Questo passaggio fu fondamentale per le mie ambizioni, aspirazioni e la voglia di arrivare il prima possibile all'obiettivo perchè volevo riappropriarmi di tutte quelle rinunce quanto prima. Dopo un anno di doppio lavoro, doppia fatica, doppie responsabilità in cui mi svegliavo la mattina alle 6:00 e tornavo a casa alle 23:00 (quando mi andava bene) raggiunsi una qualifica manageriale che mi permise di pensare al network come lavoro primario!! Sicuramente, per una persona con famiglia, la qualifica raggiunta non poteva essere sufficiente per abbandonare il posto di lavoro ma io avevo 30 anni e con tanta voglia di liberarmi da quel mondo che non mi aveva mai apprezzato decisi di chiudere il lavoro in fabbrica e dedicarmi pienamente al network.


Oggi sono qui che racconto la mia storia perchè voglio farti capire che il network marketing è una professione a tutti gli effetti ma, essendo imprenditoriale, non puoi pensare di iniziare oggi e avere il risultato già a fine mese. Io ci ho messo un anno per raggiungere una stabilità economica a tre zeri!! Per questo dico e ribadisco fortemente che il network non è per i disoccupati ma per quelle persone che hanno già un'occupazione e vogliono davvero uscire da quelle sabbie mobili, da quella corsa del criceto dove ogni mese ti ritrovi ad essere frustrato per un lavoro dove non ti apprezzano, non vieni pagato il giusto e magari non riesci con quello stipendio a vivere una vita serena.



 


"Devi avere un PERCHE' o PER-CHI' talmente grande che non ti spaventa uscire dal tuo mondo e buttarti a capofitto in un'altro anche se ci sono delle rinunce o sacrifici da fare per un determinato periodo."



 


La persona con la quale parlai il 26 Ottobre del 2017 che mi aprii gli occhi era Henry Persichetti, un ragazzo di 40 anni circa con un mutuo alle spalle, una moglie, una figlia e un lavoro a tempo indeterminato come impiegato in un'azienda metalmeccanica...non gli mancava niente, se non il fatto che non si voleva accontentare di una vita mediocre perchè ciò che ti ho detto poco fa lo ha passato in prima persona.

Persone comuni che hanno risultati straordinari.

Per cui se sei agli inizi di un'attività di network non ti soffermare su quelle persone che non hanno lavoro e hanno il tempo per farlo. Sono i primi che ti diranno "io non ho tempo" oppure "sto cercando un lavoro serio". Focalizzati sui tuoi simili, su chi ha i tuoi stessi problemi e vuole uscirne perchè si affiderà a te per risolvere i suoi, cosi come io feci con Henry.


E tu cosa aspetti? ti ritrovi anche tu in questa storia? Commenta e condividi questo articolo taggando chi si trova in questa condizione.


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