#andratuttobene 🇮🇹
- Simone Lucchini
- 13 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Dal coronavirus si guarisce: anche se ci sono stati e ci saranno dei decessi, soprattutto nella fascia di età più avanzata e con patologie pregresse, è importante far capire alle persone che ce la possiamo fare.
In questi giorni è partita, dai social e nelle chat, un’emozionante iniziativa: colorare su un cartellone, lenzuolo o foglio di carta un arcobaleno con la scritta “Andrà tutto bene”, da appendere alla finestra o dal balcone come messaggio di speranza per un futuro migliore.
In tantissimi hanno aderito grazie anche alla costante collaborazione dei genitori.
Ho pensato di pubblicare questa poesia, che è una sorta di leitmotiv dell’iniziativa proposta, ma anche un messaggio di speranza per tutti i bambini e non solo . Il titolo è
“Arcobaleno della speranza”.
Un coloratissimo arcobaleno, porta speranza per un futuro sereno. Una tavolozza di colori, che porta gioia in tutti i cuori. Un segmento di arcobaleno l’abbiamo colorato, ed un messaggio abbiamo riportato: andrà tutto bene, e proviene, dal cuore di ogni persona, che risuona ed emoziona. Presto ci riabbracceremo, come fanno i colori dell’arcobaleno!

Passato questo periodo di forti restrizioni, poco alla volta torneremo alla normalità, ma sarà comunque diverso.
Prendiamone atto perché l'impatto del COVID-19 lascerà ferite profonde nel nostro Paese, specialmente nell'economia.
C’è un paziente colpito dal Coronavirus che preoccupa e che fin dall’inizio è sotto stretta osservazione. Ogni giorno che passa in emergenza da Covid-19, il Made in Italy scricchiola e perde energia. Ma c’è di più: se la situazione non si risolve entro l’anno, l’Italia vedrebbe un’azienda su 10 a rischio fallimento. A dirlo è l’agenzia di rating Cerved Rating Agency, nello studio Impact of the Coronavirus on the italian non-financial corporates. A fare maggiormente le spese di questo clima di emergenza sono tre settori chiave: il manifatturiero tessile, i trasporti e il turismo. E le conseguenze del contagio sono già evidenti: rallentamenti nella produzione, chiusure temporanee forzate, calo dei margini.
Il prezzo che pagherà l’Italia sarà salato.
Gli effetti economici sono legati all’evoluzione dell’epidemia e questo spiega l’incertezza sulle prospettive. Secondo le valutazioni di Ref Ricerche, l’epidemia e soprattutto le misure adottate per contenerla causano nel breve termine un minor Pil compreso tra i 9 miliardi e i 27 miliardi, a seconda delle ipotesi adottate sull’entità delle perdite (e dei guadagni) nei diversi settori.
La flessione per l’intera economia invece va da un -1% a un -3%.
La stima considera l’impatto diretto della diffusione del virus nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le due regioni dove maggiori sono stati i casi e più drastiche le misure di contenimento, contano da sole per il 31% del Pil italiano. Aritmeticamente, una contrazione del 10% in sole queste due regioni significa una diminuzione del 3% di quello per l’intero Paese.

Mentre noi combattiamo cercando di non arrenderci, gli altri che fanno?
Le parole più dure di tutto il mandato Sergio Mattarella le rivolge all'Europa:
Dagli alleati ci attenderemmo solidarietà, non ostacoli.
Parole che dette da un europeista convinto, quale è stato e continua ad essere il Presidente della Repubblica, suonano come un secco e amareggiato rimprovero.
Mentre l'Italia è piagata dal coronavirus, mentre tutto il Paese è unito negli sforzi per superare l'emergenza, sono suonate infatti come una drammatica beffa le frasi dette da Christine Lagarde durante un briefing al termine del comitato direttivo della Bce.
Una riunione durante la quale si sarebbero dovute mettere in campo misure per fronteggiare la crisi economica che potrebbe colpire l'intero continente per il passaggio dell'epidemia. Una gaffe della presidente sulla decisione di non 'chiudere' lo spread italiano, provvedimenti tiepidi da parte dell'Eurotower che aveva abituato alla filofosia del "Whatever it takes": in pochi minuti Piazza affari è crollata e lo spread italiano è schizzato.
Un rischio per un Paese che vive da anni una difficoltà economica ora aggravata dall'epidemia:
il timore di non riuscire a rialzarsi se non in tempi lunghi e con grandissimi sacrifici è ben presente nelle stanze del Quirinale.
E lo stesso dibattito tra governo, opposizioni e Confindustria sulla scelta di chiudere o meno le fabbriche in questi giorni testimonia la preoccupazione di tutte le istituzioni per gli effetti di lungo periodo di queste settimane, forse mesi, di blocco del Paese.
Ecco dunque che Sergio Mattarella, che spesso si è speso per spiegare anche ai più riottosi come l'Italia abbia l'Europa come suo orizzonte, si sarebbe aspettato un sostegno concreto dalle politiche europee, anche perché quel che sta vivendo l'Italia potrebbe essere il prossimo futuro di tanti altri Paesi europei, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Belgio.
"L'Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell'Unione Europea"
scrive dunque il Capo dello Stato quando le borse sono già chiuse. Le misure messe in campo dal nostro Paese saranno sicuramente un metro di paragone per gli altri paesi europei, insomma.
Anche per questo l'Italia si attende, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l'azione.
Lagarde ha usato parole improvvide, dannose inadeguate per chi ha la responsabilità di dirigere la Banca centrale europea
parole che hanno suscitato lo stupore di quasi tutti gli osservatori, è anche vero che finora l'Italia ha ricevuto ben poca concreta solidarietà dagli alleati di Bruxelles.
Molte dichiarazioni di vicinanza, a parole, tra cui quella di Ursula von der Leyen, ma pochi aiuti tangibili. Certo, è chiaro che tutti i Paesi confinanti temono il contagio, ma chiudere le frontiere come intende fare Austria e Slovenia non è catalogabile come un segnale di amicizia. Certo, tutti temono il collasso delle proprie strutture sanitarie, ma ben poche mascherine o unità di terapia intensiva sono state donate dai Paesi della Ue. Più volte in passato Mattarella ha spiegato che ci sono sfide, ormai, che si possono affrontare solo uniti, perché
"nessuno ce la può fare da solo".

Come detto in precedenza, presto torneremo alla normalità. Spero però che tutti noi saremo in grado di capire che dovremo essere uniti per risollevarci.
Avremo l'occasione di dare valore alla nostra nazione, alle nostre eccellenze, ai nostri artigiani.
Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno
Ripartiamo dando valore al 🇮🇹 Made in Italy 🇮🇹 e diamo il nostro contributo per aiutare le eccellenze della nostra economia.
Gli altri non sono disposti ad aiutarci? Facciamo da noi allora!
Non aspettiamo... facciamo AZIONE!
Avremo la grande occasione di rinascere e dare il giusto valore alla nostra Nazione...dipenderà solo da NOI!
Voglio lasciarvi consigliandovi la visione di questo video trovato in rete. La qualità non è eccezionale perché è girato con uno smartphone... ma trasmette EMOZIONI!
Ci vediamo venerdì prossimo!
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